
“I sistemi di guida autonoma – ha detto McIntosh – non dovrebbero essere eccessivamente dipendenti dal Gps. In caso di tempeste magnetiche, legioni di macchine guidate da computer potrebbero fermarsi e dover attendere il ritorno della connessione satellitare”.
Le tempeste magnetiche – si legge nel report di Bloomberg – sono valutate su una scala di cinque livelli. Le più intense possono paralizzare le reti elettriche, oscurare i satelliti e azzerare le comunicazioni nella parte della terra illuminata dal Sole. Per migliorare la sicurezza McIntosh immagina un giorno in cui le previsioni meteo includano anche queste tempeste in modo che i conducenti – sia delle auto tradizionali che quelle a guida autonoma – possano tenere conto di queste interruzioni.
Grazie ad uno specifico satellite inviato nello spazio, il Centro di previsione meteorologica spaziale Usa può già oggi informare utility elettriche, compagnie aeree e altri settori con un anticipo da 30 a 60 minuti che le particelle proiettate dalla corona del Sole inizino a provocare il caos. Ed è possibile che nelle future generazioni di auto a guida autonoma una spia – o meglio un ‘alert’ sugli schermi – avverta della necessita’ di fermare precauzionalmente il veicolo.
